ALIA Evo 2.0, presente e futuro

sf 5Salve a tutti. Il lavoro per giungere alla pubblicazione del prossimo ALIA continua. Agli autori già giunti (Vittorio Catani, Francesco Troccoli, Danilo Arona, Chiara Negrini, Vincent Spasaro, Fabio Lastrucci, Maurizio Cometto, Mario Giorgi, Davide Zampatori, Paolo Cavazza) si sono aggiunti Eugenio Saguatti che ha promesso un racconto steampunk – genere molto apprezzato dai curatori – cioé Silvia Treves e io – e l’immancabile, immarcescibile e delizioso Massimo Soumaré. Da Consolata Lanza non abbiamo ricevuto altre notizie ma confidiamo nella sua partecipazione mentre non abbiamo ancora ricevuto notizie da altri autori che hanno promesso di partecipare. Nessun problema, il termine di consegna del racconto è la metà del prossimo dicembre e prima di allora avremo loro notizie. .

sf 3Nel frattempo, discutendo con Mario Giorgi, è nata un’idea che sarebbe bello discutere con gli altri autori che fanno e che hanno fatto parte del progetto. In breve: sarebbe bello far nascere dagli autori di ALIA una collana di testi monografici – romanzi e raccolte di racconti – che verrebbero pubblicati in forma di e-book, creando una collana, «ALIA» che continuerebbe il lavoro creato con ALIA e permetterebbe ai lettori di seguire i propri autori preferiti.Cosa ne dite? Pensate sia fattibile? Aspetto i vostri pareri. Si comincerebbe all’indomani dell’uscita del prossimo ALIA con i primi e-book e si continuerebbe con una cadenza trimestrale. A far parte dei testi pubblicati potrebbero essere testi già apparsi su ALIA o testi nuovi , tutti rigorosamente fantastici. A noi, Giorgi, Silvia e il sottoscritto, sembra una buona idea, ma rimaniamo in attesa di vostri segnali in proposito.

sf 1La scelta di puntare decisamente su testi in forma di e-book può sembrare forse azzardata, rischiando di tagliare fuori una quota di lettori, d’altro canto l’e-book garantisce una praticità senza pari nella distribuzione e facilità per l’acquisto senza rese né errori di tiratura. Mi rendo conto che per molti – me compreso – il fascino del libro in carta con la copertina colorata, i risguardi, la seconda e terza illustrate come furono gli ultimi ALIA, ha un fascino non facile da eguagliare ma posso assicurare chi mi legge che anche veder comparire la copertina di un e-book dalle profondità di un e-reader o di un kindle ha un buon allure.

Per il momento mi fermo qui. Abbiamo ancora tempo per discuterne e per vedere le forme possibili della collaborazione. Intanto un grosso abbraccio a tutti e a rileggerci presto!

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Settembre uscito a settembre…

L’avevo promesso, giurato, dichiarato… se non mi riusciva che figura facevo?

Sì. «Settembre» è uscito ed è disponibile in formato .mobi su Amazon.it.
Emozionato? Sì, ma nemmeno troppo. La sensazione più forte è il sollievo. Ho cominciato a scrivere Settembre più o meno un anno fa e l’ho terminato… ieri. Ieri, nel senso che finché non l’ho inviato ad Amazon.it ho continuato a spiare il testo, anche mentre impaginavo, mentre lo controllavo in Sigil, mentre riguardavo l’impaginazione e i ritorni a capo. Non ho beccato quasi nessun altro errore/ orrore, ma questo può voler soltanto dire che sono un soggetto poco serio. Adesso che Settembre è fuori dal mio controllo posso anche rilassarmi e sperare che non ci siano errori assolutamente intollerabili. In ogni caso posso ancora intervenire sul testo.

I ringraziamenti a coloro che hanno gentilmente accettato di fare da cavie – ovvero i lettori beta – e a tutti coloro che hanno continuato a leggere questo blog, nonostante una volta su due parlassi di Settembre, sono apparsi in calce al volume. Il prezzo è di 2,99 euro, un prezzo che ritengo adeguato a un anno di lavoro. Lo so che il prezzo corrente è di € 0,99 ma, onestamente, mi sembra piuttosto ridicolo offrire qualcosa a € 0,99 nella speranza che “qualcuno” si faccia tentare da un prezzo bassissimo. Scrivo qualcosa di ben preciso – Space Opera – mi illudo di scriverne decentemente e credo che per un appassionato del genere valga la pena di spendere € 2,99. Punto e basta.

Quanto al testo di per sé, devo ammettere di aver scritto un soggetto di tipo militare. Ma militare non significa militarista, sia chiaro. Lo so, lo so, ogni tanto qualcuno può avere la sensazione di leggere Heinlein o Hemingway (si parva licet) ma, ammesso che funzioni, è una funzione obbligata nello scrivere di guerra, soldati, missioni, solitudini e orrore. È una guerra ambientata in un lontano futuro, lo so bene, ma l’azione si svolge su un pianeta periferico dove coesistono armi nuove di zecca e armi esistenti anche adesso. Il che non è probabilmente nemmeno troppo strano.

Il centro della vicenda è un assedio, come ai tempi delle fortezze e dei castelli ma anche come è accaduto di recente con Kobane, nella terra dei Curdi. Quanto ai «cattivi» si tratta dei Gioanniti, ovvero gli interpreti di una particolare lettura dei testi sacri secondo la quale Gesù Cristo è morto sulla croce e suo padre, Dio, ha dichiarato in quell’occasione guerra agli uomini, facendoli fuggire dal sistema solare e obbligandoli a disperdersi, a circondarsi di animali e a dimenticare la Sua Parola. Questo tanto per riaffermare che è possibile criticare le religioni degli altri soltanto se, dal canto proprio, si ha il cervello libero da allucinazioni mistiche di ogni genere.

Ma alla vicenda più spiccatamente militare è accompagnata da altri due temi che ho particolarmente a cuore. Da un lato l’utilizzo da parte degli umani del corredo cromosomico delle altre specie, dall’altro la biologia dei pianeti extrasolari. Non aggiungo altro, tanto per non togliere il gusto a chi lo vorrà leggere e non farmi autospoiler.  Ultimo elemento da sottolineare è l’esistenza – sia pure tenuta pudicamente tra le righe – di una leggera, impensabile storia d’amore. Non è un Harmony, sia chiaro, ma diciamo che non sono riuscito a evitare che tra i due protagonisti nascesse qualcosa di più di una virile solidarietà. In fondo la stessa cosa mi è capitata con mia moglie – anche se non eravamo in guerra – e quindi non me ne pento.
In tutto il libro, anzi l’e-book, conta più o meno duecento pagine e ha un’ottima copertina, probabilmente rovinata dal mio intervento. L’autore del disegno è Anton Semenov, il titolo è  Mirror of Destiny, puntualmente riportato nei ringraziamenti al termine del libro.
E con questo termina la mia tirata di autopromozione.
Potete, se lo desiderate, scaricare il mio file da

Pagando ben 2,99 euro.
O leggerlo gratis utilizzando kindle unlimited.
Aggiungo che chi non avesse un kindle può richiedermi il file in formato .epub o persino in .pdf. Posso inviarlo dietro versamento di 1,70 € sulla pagina dei pagamenti di LN-LibriNuovi. Il che è ciò che mi rimane in tasca dopo il passaggio su Amazon.it.

P.S.: Questo articolo è uscito in contemporanea su http://fronteretro.blogspot.it/.

Sul piede di partenza…

alia

Immancabilmente, ALIA.

Lo so, sono clamorosamente in ritardo, ma, nonostante il clima seccante (ore 18.38, 31°,  umidità 16%) sto lavorando secco a leggere i brani per il prossimo ALIA.
A questo proposito dò una bella notizia a tutti: mi è arrivato – e ho letto – il brano di Chiara  Negrini, Dance Macabre, il racconto di un tipo molto particolare di ossessione accompagnato da fenomeni di strana percezione… un ottimo racconto che, sistemate alcune piccole cose, metteremo quanto prima in cascina. Silvia ha letto il racconto di Davide Zampatori e in questo momento è qui davanti a me, in una tenuta che non credo suo nonno avrebbe approvato, a picchiare sulla tastiera del suo Acer per scrivere commenti, appunti e suggerimenti al buon Davide.
Ho anche riletto il racconto inviato da Samuel Marolla e continuo ad avere numerose perplessità in proposito, che, immagino, siano almeno in parte dovute a mie resistenze personali allo horror-splatter-gore con teste volanti, schizzi di sangue e vomito ovunque. Poi ci sono problemi di somiglianza con un altro racconto tuttora in corso di valutazione… Rileggerò nuovamente il brano e poi deciderò se è il caso di chiedere al buon Marolla una seconda scelta.
Intanto mi rinfresco con l’ottimo brano inviato da Vittorio Catani, con il delizioso & misterioso pezzo di Francesco Troccoli e con il complesso pezzo di Maurizio Cometto, e il ricco e misterioso pezzo di Spasaro, i primi arrivati con largo anticipo.

E poi ci sono i cosiddetti cavoli miei. Sto ultimando «Settembre» che vorrei fare uscire entro luglio, se possibile. Altrimenti se ne riparla a… settembre.
Appunto.
Comunque posso confermare il buon risultato del «metodo Calvino». Rileggere dopo un paio di mesi la propria ultima stesura permette una distanza dal testo che ha qualcosa di magico. No, non ho riempito il testo di ulteriori correzioni – il che è molto positivo – ma ho avuto una visione d’insieme del libro che mi ha rincuorato.
Poi… lo so., Debbo finire di scrivere il racconto per ALIA. Per il momento sono a pagina 1 (uno), ma se non altro adesso SO dove si svolge il racconto, SO chi è il protagonista e SO una serie di piccole cose sull’ambiente. Lo so, è poco, ma un racconto vive una gestazione nella testa dell’autore che supera di diverse volte il tempo necessario per scriverlo. Chi scrive racconti potrà confermarlo.
Domani riparto per la montagna e ci rimango per una settimana, più o meno. Il clima fresco mi aiuterà a scrivere e a pensare. Non sarò on line spesso ma sono in grado di dare una letta alla posta e persino a FB.
Per chiudere un piccolo pensiero a Chiara Negrini, che credo comprenderà…

N.B.: Questo articolo è apparso (quasi) contemporaneamente sul blog Fronte e Retro.

Leggere al buio in formato e-book.

borgo medievaleDoveva capitare, prima o poi.

Oggi ho pubblicato su Amazon.it il mio racconto lungo, titolo «Leggere al buio», autore Massimo Citi, uscito in cartaceo nel 2008 in ALIA Autori Italiani e ora disponibile in formato e-book per CS_libri.

Potrei dire che è stupendo, meraviglioso, da togliere il fiato, che non riuscirete a staccare gli occhi dalla pagina e altre simili sciocchezze ma non ci credo nemmeno io. Posso giusto invitare i miei lettori a leggerlo, magari anche gratis utilizzando kindle unlimited.

Per presentare più o meno degnamente il libretto utilizzerò la prefazione all’edizione elettronica che troverete di seguito. Resta soltanto da spiegare perché mai mi sono adattato a pubblicare su Amazon.it nonostante il mio parere non propriamente positivo sull’impresa Amazon. Bene, il dato reale è che su Amazon.it passa l’80% dei possibili lettori e non posso decentemente ignorare un’andamento di queste dimensioni. Questo non mi impedirà di parlarne, anche criticamente, se necessario.

Ed ecco la prefazione:

«Leggere al buio ha una strana genesi e una storia quantomeno bizzarra. Nato da una fotografia scattata da Cettina Calabrò doveva entrare, come tutti gli altri racconti, nati anch’essi da una fotografia, nell’antologia Sviluppi Imprevisti. Lo scrissi, una prima stesura di una ventina di pagine, ma per quanto decente mi parve troppo lungo e finii per scartarlo, preferendogli un altro testo. Ma avere un racconto interminato mi disturbava, sicché, per la pubblicazione di ALIA Autori Italiani, uscita nel 2008, ci rimisi le mani allungandolo e dandogli sostanzialmente l’attuale forma.
Ma la storia di Leggere al buio è bizzarra non solo nella sua storia in quanto racconto lungo ma anche come soggetto letterario. Non ho un particolare amore per il fantasy, ancora meno amo quello di derivazione dall’occidente medievale, che apprezzavo in gioventù ma che credo che ultimamente abbia perso spessore e significato. Così ho voluto correre il rischio di scrivere una storia rispettando in apparenza le regole non scritte del genere fantasy, ma facendo in modo di tradirle, rendendo il mondo medievale narrato parte di un universo di mondi in un ciclo fantascientifico. Il racconto è rimasto così sul confine tra i generi e tutto sommato, viste anche gli apprezzamenti ricevuti, ne sono contento. Quanto all’abitudine di bruciare i libri si tratta di una distopia molto comune in tutti i tempi, le civiltà e i regimi. Anche se, visto il mio mestiere di libraio per una quarantina d’anni, non potevo non considerarlo che una pratica appena meno grave del bruciare i bambini. Buona lettura a tutti!»

Appunto, buona lettura a tutti.

lamborghini

Lo so, la vignetta non c’entra nulla, ma mi ha troppo divertito…

A ventun giorni dall’annuncio…

soloSì. L’annuncio della (ri)nascita di ALIA è uscito il 20 febbraio e sono passati già ventun giorni da allora. Non è che voglia crearmi delle ansie da solo, però, però…

Ma non tutti hanno dormito in questo tempo. Vittorio Catani, per esempio, ha già inviato un suo racconto: «L’Uomo esploso». Delle dimensioni giuste, della sua consueta forza e carico di una quantità prodigiosa di interrogativi, un vero racconto di fantascienza.

Ma anche Vincent Spasaro non è stato da meno. In realtà con lui è stato perfino più facile: avevamo una sua piccola antologia dalla quale scegliere un racconto, cosa che abbiamo già fatto: il prescelto – a meno di ulteriori ma improbabili ripensamenti – è «Navigatori delle lunghe distanze», un racconto che è stato fino all’ultimo secondo in gara con il racconto pubblicato nell’ALIA precedente. Sicché adesso lo pubblichiamo e siamo contenti come pasque.

E si sono fatti vivi nuovi autori, chiedendo info e dichiarando che cercheranno qualcosa di adatto ad ALIA Evo 2.0. Uno di questi autori, Samuel Marolla di Acheron Books, ha già inviato per una prima lettura il racconto «Cracking» (titolo provvisorio). Un nuovo rapporto che si apre, interessante anche per le possibilità di future forme di confronto con un editore attento alle letterature in lingua straniera.

Ultima novità per questo giro, restando in attesa di altri racconti, l’adesione dell’ottimo Mario Giorgi, autore del racconto “Avvistamenti” nell’ultimo ALIA e di altri (notevoli) racconti nel corso degli altri anni di ALIA e di Fata Morgana.

A rileggerci presto!

avvistamenti

ALIA want you! (Evo 2.0)

alia-russoSì, si riparte.

Non dico sia facile né che non ci siano problemi, ma i risultati – più per i giudizi che gli incassi – ci fanno dire: «Beh ALIA Evo non è andata male, perché non farne un’altra?».

Un’e-book dal titolo ALIA Evo 2.0. Il nome di un programma nella la sua release più recente. Secondo la visione degli e-book che fino a non molto tempo fa aveva l’UE. Comincia lo sbattone nel trovare racconti che meritino – e non ne mancano, sul serio -, nel chiedere ad amici traduttori nuovi autori e nuove storie, nell’immaginare insieme qualcosa d’altro, qualcosa che agli ALIA precedenti è mancato.

Tra l’altro significa anche per noi – io e Silvia – cominciare a pensare che cosa scrivere per il prossimo ALIA, senza scavare nei racconti già scritti e mai pubblicati…

Le regole non cambiano, ma è bene ricordarle. I racconti selezionati di autore italiano saranno pubblicati senza alcun vincolo di proprietà e ciascun autore potrà disporne come preferisce, pubblicandoli in seguito con altro editore o in altro modo. Stessa regola vale per eventuali racconti già pubblicati in altra sede che potranno essere pubblicati in ALIA purchè disponibili all’autore senza doveri nei confronti di altro editore.

Regole in parte diverse per i racconti tradotti che resteranno di proprietà degli autori mentre le traduzioni saranno di proprietà dei rispettivi traduttori.

Non ci sono regole sulla lunghezza. Diciamo che non potrò pubblicare sul prossimo ALIA il romanzo breve (>150.000 caratteri) che sto scrivendo e meno che mai potrà farlo Silvia che viaggia sul milione di caratteri, ma fino a 60.000 / 70.000 caratteri ogni testo è accettabile. Altra regola che è bene ripetere è che i testi dovranno essere di natura fantastica. Come ha spiegato Silvia nel corso dell’intervista uscita su «Il pozzo e lo straniero»:

…il fantastico è un’aura, non un genere chiaramente definito e delimitato, è pieno di sfumature e di “figli” il fantasy, l’horror, la FS, la favola, lo steampunk, il racconto di ucronia, il racconto gotico ecc…

 Il che è come dire che siete assolutamente liberi di inventare quello che credete, da un mago alieno nelle soffitte di un antico castello in un’Europa dominata dal Califfo, a un castello alieno dove abita un Califfo e fatto solo di magiche soffitte, a un alieno sfrattato da una soffitta che cerca di recuperare una casa con l’aiuto di un amico mago e contro un perfido califfo a… vabbè, avete capito, credo.

alia_stargateAltro aspetto in apparenza poco simpatico ma che ha un suo perché: né autori né traduttori saranno pagati – come è stato nelle precedenti edizioni – per il loro lavoro.

Calma, un momento, ragioniamo.

ALIA rappresenta un punto d’incontro di molti autori e di diverse culture e se l’editore – CS_libri – avesse risorse economiche per finanziare un simile progetto non ci penserebbe due volte a pagare. Ma CS_libri – e in realtà anche io e Silvia, i due curatori – esistiamo per produrre ALIA nel miglior modo possibile e le vendite della precedente edizione – interamente depositati presso un conto su PayPal – non hanno, per la verità, un’entità tale da costituire uno stimolo sufficiente per nessuno. E tali poveri incassi non hanno nemmeno permesso, detto di passata, di stampare ALIA su carta. Diciamo che se vi piace il progetto non sarà gravoso lavorarvi gratis et amore deo altrimenti – con tutto il nostro dolore e la nostra convinzione che sarebbe stato bello se – è triste ma le nostre strade si separano qui. In ogni caso aggiungo che se ALIA vendesse qualche centinaio di copie – il che è fantascientifico ma non del tutto – traduttori e autori riceverebbero un degno guiderdone al loro impegno. «Ben un numero a due cifre…!» Ssshhhttt, silenzio.

Ultimo aspetto, il principale, in realtà. ALIA  è nato per permettere un confronto con il fantastico di altri paesi e di altre culture. La culture dell’estremo Oriente – Giappone, Cina, Singapore -, le culture di area anglofona – USA, GB, Australia, Canada – e quella di madrelingua italiana. Ma siamo aperti ad altri contributi. Dall’universo Ispano-americano, a quello nordico e germanico, al mondo slavo. Ai consueti traduttori che hanno collaborato al progetto – Massimo Soumarè, Davide Mana, Federico Madaro – ci piacerebbe affiancarne altri che operano in altre aree e lavorano su altre lingue. Sarà possibile anche senza mercede? Non è probabile ma non è nemmeno impossibile, aspettiamo e vedremo.

I tempi di consegna dei testi sono ovviamente larghi. Diciamo che il sogno mio e di Silvia sarebbe quello di ricevere tutto entro la fine del 2015 in modo da pubblicare il nuovo ALIA, ALIA Evo 2.0, entro marzo del 2016. Ma non ci illudiamo troppo in proposito. Se i testi riuscissero ad arrivarci entro febbraio 2016 sarebbe ancora possibile pubblicare tutto entro maggio 2016. Ancora più tardi  vorrebbe dire rimandare l’uscita di ALIA Evo 2.0 a settembre / ottobre, rischiando di finire troppo vicini a Natale e scomparire nel gorgo natalizio.

Resta una domanda che in molti hanno concepito mentre leggevano questo post: «Va bene, ma a voi due chi ve lo fa fare?» Rispondere è un pochino come raccontare un pezzetto della nostra vita ma lo faremo, sia pure in breve.

Come tanti altri anche noi abbiamo letto antologie di autori stranieri – di horror, di gotico, di sf, di fantastico – e ci siamo sempre detti (separatamente, allora): «ma non sarebbe bello – fantastico, stupendo, impensabile, meraviglioso – farne una noi?» Ecco il semplice segreto di ALIA. Finora abbiamo avuto la possibilità di varare sette ALIA ma siamo insaziabili. Bramiamo farne un’altra… E comunque ci sono poche cose che riescono a regalarci la stessa gioia di leggere come ricevere racconti fantastici da scegliere in anteprima. In realtà temo di dover ammettere che sia Silvia che io siamo due vampiri. Beneducati, gentili ma sempre vampiri. Ognuno ha le sue debolezze e i suoi scheletri nell’armadio.

Ultime note per coloro che intendono partecipare. I testi, in formato .doc, .rtf o .odt devono arrivare presso la casella postale aliaracconti[at]fastwebnet.it, accompagnata da una breve (max 200 caratteri) autopresentazione. Altre comunicazioni potranno arrivare sulla stessa posta elettronica o sulla nostra (massimo.citi[at]fastwebnet.it e s_3ves[at]fastwebnet.it). Altro modo di comunicare con noi è attraverso questo blog o sulla pagina FB di CS_libri.

Sicuramente ci saremo dimenticati qualcosa, ma intanto ci fermiamo qui.

Aspettiamo impressioni, dubbi, proposte, idee ecc ecc.

Ma sappiatelo: ALIA Evo 2.0 adesso esiste.

Silvia Treves e Massimo Citi

alia cccp

Spostando righe e cancellando ‘p’

immagine per ALIA evoI racconti sono arrivati tutti – gli ultimi due sono stati Piena di Grazia di Lillian Csernica nella traduzione di Davide Mana e La guerra degli déi di Fei Dao, tradotto da Federico Madaro – e, a questo punto, rimane soltanto da impaginarli per il formato .epub e .mobi per la pubblicazione.

«Beh, basta usare Calibre e via, presto fatto!»

Beh, beh… non è esattamente così. A parte la scrupolosa attenzione con la quale controllare gli inevitabili sbagli, omissioni, parole saltate o aggiunte senza affidarsi al correttore automatico ma rileggendo pazientemente questo mostro di qualche centinaio di pagine, il passaggio per Calibre comporta ovviamente trovarsi ad avere a che fare con una quantità piuttosto deprimente di interlinee, formati, indentazioni, righini, rimandi e spaziature che non hanno molto a che vedere con gli originali inviati dagli autori. Già, perché i rispettivi file sono stati sì impaginati in un unico formato per il controllo bozze ma nella trasformazione in un file .epub vengono fuori tutte le magagne che l’impaginazione in un file .doc aveva pietosamente nascosto. Non solo, sono emerse interlinee e spazi tra i paragrafi fantasiosamente diversi, dall’interlinea unica e difficilmente leggibile del racconto di Cometto alla riga a pagina o poco più del racconto di Spasaro. A questo punto l’unica via – almeno per me – è fare ricorso al programma Sigil e intervenire sui file .xhtml, scoprendo passo passo quali parametri Calibre aveva assegnato a ognuno dei file.

«Beh, sicuramente se avessi usato Kuestokuak o Cuellolah avresti fatto prima e meglio

Non ne dubito nemmeno per un attimo. Ma il fatto è che ho imparato a impaginare usando Calibre e Sigil, e imparare a usare un altro programma adesso sarebbe cronologicamente disastroso ai fini dell’uscita. In ogni caso se tra chi mi legge esiste qualcuno che sa usare chessò Adobe Indesign e sappia produrre .epub prodigiosamente veloci, precisi e arrapanti mi scriva subito: gli mando il malloppone da impaginare aggratis… Nel frattempo, a scanso di equivoci, continuerò a «Spostare righe e cancellare <p>» come da titolo.

C’è poi il problema della copertina. Nella quale devo far entrare «ALIA», poi «Evo», poi «Antologia di narrativa fantastica» e buon ultimo «Racconti di Vittorio Catani… (quindici cognomi)… e Lillian Csernica» senza coprire l’immagine e disponendo in maniera aggraziata – ovvero almeno decente – il testo. Mi è già capitato di comporre copertine, certo, ma la copertina di un e-book è unica, ovvero ha soltanto la prima pagina, mentre normalmente ALIA aveva perlomeno il retro di copertina. Ha senso inserire una quarta di copertina in un oggetto bidimensionale, nel quale l’ultima è visibile soltanto dopo aver girato le quattrocento e passa pagine precedenti? Sinceramente non ho idea se la quarta di copertina può servire o meno. Si accettano suggerimenti.

Ultima cosa, quando i file .epub e .mobi saranno pronti ho bisogno di un paio di candidati che siano disposti a ricevere il file in bozza per controllarne la qualità. Personalmente ho un e-reader sony che sto utilizzando per il controllo ma non ho un kindle (me lo rubarono dalla borsa un due-tre anni fa) e rilutto a comprarlo solo per vedere se ALIA funziona. C’è qualcuno in sala che… Grazie, scrivetemi pure qui o al mio indirizzo personale (massimo.citi[at]fastwebnet.it) e non appena pronti i file ve li mando.

Tenendo conto anche di quest’ultima operazione il tempi di preparazione saranno di un paio di settimane o poco più… diciamo che con il 10 di giugno ALIA dovrebbe uscire (incrociamo le dita). Il 10 di giugno, è successo qualcosa di rilevante il 10 di giugno? Beh, il 10 giugno del 1940 l’Italia fascista entrò in guerra insieme alla Germania nazista ma non mi pare il caso di ricordarlo. Cerchiamo di renderlo un anniversario un po’ più decente, via: il giorno dell’uscita del nuovo ALIA.

Adesso ritorno al mio Sigil. La prossima uscita immagino sarà per dire: «ALIA evo è uscita!!!!!». Resistete, siamo vicini.

Ultimo giro. O quasi

internet_world-wide

È più di un mese che non scrivo neppure una riga su questo blog, non per pigrizia per perché non è interessante riferire di scambi di e-mail o di messaggi su FB. Rispetto al nostro ultimo incontro sono però accadute alcune altre cose che possono essere di un certo interesse per tutti.

Ci siamo scritti con Davide Mana. Davide, stracarico di impegni ha comunque promesso un suo racconto personale e un paio di racconti tradotti. Il tutto per la fine di aprile. Insomma, come regalo di Pasqua o giù di lì. L’ho ringraziato a nome di tutti noi – un ALIA senza di lui sarebbe stata improponibile – e mi sono disposto ad attendere. ALIA esce a titolo gratuito sia per gli autori che per i traduttori e come di può immaginare si deve tenere un atteggiamento profondamente zen nei confronti del lavoro degli altri.

Ho avuto conferma che entro metà-fine aprile arriverà un racconto scritto da Fei Dao, autore cinese, tradotto dall’ottimo Federico Madaro, insegnante di cinese, studioso e librario. E nel frattempo è arrivato il racconto di Okina Kamino, La residenza sicura Mikasa!, tradotto dall’ottimo Massimo Soumaré.

Per quanto riguarda gli autori italiani sono arrivati altri due racconti, F come Frankenstein di Paolo Cavazza ed è arrivata la quarta o quinta stesura del racconto di Silvia Treves, La solita spiaggia, storia carica di mistero e di malinconia di un cane scomparso e di vicende semidimenticate.

A questo punto si può anche provare a fare un veloce bilancio dei presenti. I racconti presentati sono al momento tredici, 12 italiani e 1 straniero. Siamo in attesa di 1 italiano e 3 stranieri. Il totale dovrebbe essere – a meno di mancanze all’ulitmo momento – di diciassette racconti per diciassette autori e di 400 – 450 pagine (con la paginazione attuale). Non male, direi, per ALIA Evo, il numero 7 della serie.

Ripeto, per i lettori, che si tratterà di una edizione elettronica pubblicata a cura di CS_libri e LN-LibriNuovi, che verrà messa in vendita a un prezzo sorprendente (in senso positivo, ovviamente) e che la versione cartacea arriverà in un secondo momento, sulla base delle vendite della versione elettronica.

Per il momento non c’è altro da aggiungere. Passo e chiudo…

ebook-prospektiva

Provando e riprovando

pianeta-diamanteHo finito il racconto per il nuovo ALIA.

86.000 caratteri, 14.000 parole, 180 K, 131 ore e 196 revisioni, laddove per revisione si può intendere anche semplicemente tenere aperto il file in background e ogni tanto aggiungere o togliere una virgola. Tutto ciò significa un testo sulle quaranta cartelle, un po’ più lungo delle mie previsioni.

Qui le prime righe:

«Il sole. Riconoscerlo da lì non è facile. Una stella appena più brillante, appena più evidente. In quel momento giace sullo stesso piano dell’eclittica di Lamia, un pianeta nano e luogo del loro sbarco, e del suo gemello – planetoide 212037 – frettolosamente ribattezzato la Farfalla. E la Farfalla vola: ogni tre cicli ritorna, proiettando la sua debole ombra sulle pianure luccicanti di idrocarburi congelati e sulle altissime scogliere di grafite»

È una storia di guerra, come preannunciato. Di guerra nello spazio. In fondo è più o meno quello che avevo promesso. Ricordate? «…Un’altro legato a un passaggio di uno dei racconti o dei romanzi del ciclo della Corrente, dove accennavo a una particolare tipo di piloti tranx, dei ferocissimi istinti superfelini (lo so, Cordwainer Smith ha scritto I picoli micieti di mamma Hitton e io l’ho letto, lo confesso)…» L’avevo scritto qui e ho cercato di rimanere fedele a quella semplice, brevissima immagine.

Una storia di guerra non significa, comunque, una storia retorica. Anzi, in questo caso sospetto che si tratti di una vicenda particolarmente anti-retorica, con un finale che serve a ridefinire con maggiore precisione – e un certo grado di crudeltà – il rapporto che esiste tra gli umani e i tranx (i transgenici) ovvero i moroeauviti secondo H.G.Wells o gli homuncoli secondo Cordwainer Smith.

ExoplanetsCon questo racconto ritorno alla serie dei testi pubblicati in ALIA 1 (Il perdono a dio), ALIA 2 (Castelli sulla nube), ALIA 3 (Un rifugio a Baba Yaga) ALIA Italia (Ola e Olb) e ALIA Autori Italiani (Leggere al buio). Può capitare a tutti di avere un “ciclo” o probabilmente può diventare abituale ambientare nello stesso “universo” e nella stessa corrente storica una serie di racconti e di romanzi. La sensazione di non aver detto tutto può essere molto pervasiva. In questo caso, comunque, devo ringraziare il buon Fabio Lastrucci che ha insistito a gran voce per farmi riprendere il mondo della “Corrente”. Adesso non mi resta che sperare che il mio racconto piaccia. Se non piacerà la colpa sarà comunque mia e certo non di chi mi ha spinto a scriverlo 😉

A questo punto mancano ancora alcuni racconti. Quello di Silvia Treves, per dire, che è stato terminato ma non è ancora pronto, quello di Paolo Cavazza, nelle stesse condizioni, quello di Consolata Lanza, quello di Alessandro Defilippi, quello di Davide Mana. Viceversa nel silos sono già stivati i racconti di Vincent Spasaro, di Maurizio Cometto, di Luca Barbieri, di Fabio Lastrucci, di Vittorio Catani, di Mario Giorgi e di Massimo Soumarè.

Beh, lasciatemi dire che si tratta di un buon equipaggio. E li potrete leggere nel prossimo ALIA, ALIA Evo.

pianeta carbonio

ALIA Evo: leggere e immaginare

immagini 17072013 067Premessa: questo articolo è stato scritto a quattro mani (di Max e s_3ves) + quattro zampe e una coda (di proprietà di Isidora, il nostro gattino). Il tempo di scrittura si è molto allungato grazie alla partecipazione entusiasta di Isi, che, passeggiando sulla tastiera,  ha premuto tasti a caso e attivato funzioni non richieste, e ha afferrato dita, braccialetti, orologi. Il suo “aiuto” ci ha costretto a rileggere spessissimo la bozza, alla ricerca di orrori di battitura, e a ridurre la lunghezza delle frasi (provate voi a coltivare l’ipotassi mentre una satanasso unghiuto vi sbatte sui tasti un pupazzetto di peluche!) andando dritti al punto. Nell’insieme il testo potrebbe averne guadagnato. La sua presenza ronfante, però, ci ha impedito di sbiellare, regalato serenità e aiutato a coltivare la pazienza. Per essere la nostra prima collaborazione interspecifica non è andata affatto male.

Abbiamo iniziato a leggere. Tutti e due – brano per brano, provando a ragionarci sopra, discutendone, provando a immaginarlo in compagnia degli altri, cercando di intuire se può funzionare, se il livello di emozione, sogno, fantasia, immaginazione – ma anche di invenzione e di originalità sono adeguati – stiamo ricreando una frazione del team originale di ALIA e di Fata Morgana, un equipaggio editoriale che ha funzionato e che speriamo funzioni ancora.

Innanzitutto, comunque, già leggendo questo primo gruppo di racconti è risultato chiaro che il materiale sarà molto e molto vario, probabilmente sufficiente a mettere insieme non uno ma due Alia. Un’ottima notizia, che però ci impone qualche scelta:

1) mettere insieme un Alia tutto italiano e un’Alia straniero?

2) mantenere l’internazionalità di Alia suddividendo i materiali italiani nei due possibili volumi? e se sì:

3) separare i sottogeneri? (Alia FS + Alia fantastico-horror-giotico)

4) accostare i racconti per tematiche, individuando due grandi correnti “sotterranee” che percorrono i racconti?

5) suddividerli tra “novelle” e racconti brevi?

E’ probabile che altre possibili suddivisioni emergano nel corso della lettura e mano a mano che arriveranno altri contributi. Questo significa in parole povere, che non sarà possibile tratteggiare il contorno del progetto “ALIA Evo” fino a quando non saranno arrivati tutti i racconti. In sostanza, questo non è un concorso, i racconti arrivati finora sono tutti di autori già noti ed esperti, quindi non è necessaria una “scrematura” sul tipo di quella effettuata a suo tempo per Fata Morgana. La qualità di scrittura è ovviamente all’altezza e eventuali scelte non avverranno sulla base della qualità di scrittura ma semmai, sull’originalità del tema, sulla sua trattazione, ed eventualmente sulle caratteristiche sperimentali della scrittura.

Il lavoro di lettura prosegue, ovviamente e qualunque proposta sulla struttura del o degli ALIA è la benvenuta. Noi continuamo a leggere, fratelli, e aspettiamo i vostri commenti.

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