ALIA, un post definitivo

Di nuovo ALIA? Ma non sei stufo?
No, non lo sono.
Tanto più che esistono persone che si comportano nei confronti di ALIA come il famoso San Paolo caduto da cavallo, improvvisamente folgorato dall’esistenza della divinità.
Non scherzo, potete dare un’occhiata al sito ALIA Evolution dove rispondo a un cortese ma deciso lettore che lamenta la scarsa pubblicità condotta per recuperare ALIA. Sicché eccomi qui, fuori programma, per presentare l’antologia con ciò che rimane della sua parte cartacea.

ALIA è nata nel 2003, nientepopodimeno. Le circostanze della sua nascita sono riportate in un pagina di questo blog, proprio qui. Ne esistono ancora due copie, tutte e due scassate e malconce che ospito nella libreria di casa. Quindi si può considerare esaurito.

Dopo il primo ALIA, sottotitolo «L’arcipelago del fantastico», ne uscirono altri… nove.
ALIA 2, nel 2005, 388 pagine e 26 autori. Praticamente esaurita, ne rimane soltanto la copia elettronica, sia del testo che della copertina. ALIA 3, nel 2006, 378 pagine e 25 autori. Ne rimangono (credo) cinque copie nella cantina di mia madre, cantina vasta e non del tutto esplorata. Se le vuole il braccio destro di Dio posso ripescarle, altrimenti voglio essere ricoperto d’oro come se cercassi El Dorado. A parte gli scherzi, chiedendo con grazia posso anche studiare un modo per recuperarle, ma con molta grazia, mi raccomando.

Tutti e tre i primi ALIA sono presentati qui, con intro, titoli dei racconti e nomi degli autori. Un esercizio un po’ malinconico, lo so, ma che si può fare.

ALIA [giappone], 2007. Otto racconti e otto autori, 152 pagine, copertina di Terada Katsuya. Per scoprire i nomi degli autori dei tre volumi dovete andare qui. Sostanzialmente esaurita, ne ho una copia qui sulla scrivania che posso offrire per 10.000 euro. 10.000 e uno, 10.000 e due, 10.000 e tre… aggiudicato al signore col bastone di cristallo e la redingote arancio.

ALIA [italia], 2007. Dieci autori, dieci racconti e 194 pagine. Per vedere titoli e autori sempre qui.  Disponibile in un certo numero di copie, ISBN 9788890145575, prezzo 12,00 euro. Presso IBS e altre librerie on line. Volendo anche scrivendo a cs_libri[at]fastwebnet.it. Senza spese di spedizione.

ALIA [anglosfera], 2007. Otto autori, otto racconti e 220 pagine. Tra gli autori David Brin, Cory Doctorow, Michael Moorcock e Walter Jon Williams e l’elenco completo qui. ISBN 9788890145582, € 12,00. Disponibile Presso IBS o, come sopra, ordinandolo a cs_libri[at]fastwebnet.it.

Seguì poi, a distanza di un anno:

ALIA Autori Italiani, 2008, 12 autori, 12 racconti e 208 pagine. Copertina di Suemi Jun, titoli e autori qui. Disponibile senza se e senza ma, ISBN 9788895526102, € 14,00. Sempre presso IBS e ordinandolo a cs_libri[at]fastwebnet.it.

ALIA Sol Levante, 2008, 11 autori , 11 racconti e 186 pagine. Titoli e autori come sempre qui, disponibile entro pochi giorni sia presso IBS e similari o scrivendo a cs_libri[at]fastwebnet.it.

Un altro anno e nel 2009 esce ALIA Anglostorie, 2009, 144 pagine, 7 racconti, 7 autori tra cui Ted Chiang e Karl Schroeder e altri, tutti qui. Disponibile senza problemi, ISBN 9788895526164, € 14,00, sia presso IBS e altre librerie on line o scrivendo al solito cs_libri[at]fastwebnet.it. Sempre invio senza spese.

Coraggio, ci siamo quasi.

Nel 2011 esce ALIA Storie, 340 pagine con copertina di Hitoshi Yoneda e autori Giapponesi, Cinesi, Italiani, Spagnoli, Americani e di Singapore autori di 22 racconti. Qui l‘elenco degli autori. Disponibile anche di notte e negli week-end per € 19,50, presso IBS e compagnia bella o vergando due righe al solito cs_libri[at]fastwebnet.it.

E arriviamo al 2014. Nel mezzo c’è stata la chiusura della libreria CS (2012) e qualche altro problema – personale e no.
Nel 2014 esce ALIA Evo 1.0, prima versione del nuovo ALIA interamente elettronico. Ovviamente è disponibile in formato .mobi presso Amazon.it e presso LN-LibriNuovi in formato .epub e .rtf. 361 pagine, diciassette titoli e diciassette autori, quattro dei quali stranieri. In vendita a € 5,99.

E nel 2016, proprio il 17 marzo, a distanza di 4 anni dalla chiusura della libreria CS, esce ALIA Evo 2.0, per la prima volta un Alia interamente italiano e a detta di qualcuno — no, i nomi non li dico, ma non mento — un’ottima antologia. Evidentemente gli italiani hanno imparato a scrivere fantastico. 507 pagine (!!!), diciassette autori e diciassette storie che si possono trovare qui in formato kindle e qui, presso LN-LibriNuovi in formato .epub e .rtf. Sempre € 5,99.

Bene.
Adesso, quando avrò finito e avrò postato il tutto mi verranno in mente altre tre o quattro cose che dovevo assolutamente dire… tra le altre che da domani ALIA Evo 1.0 verrà diminuito di prezzo e che il lettore che l’ha acquistato oggi ha diritto a € 1,22 di rimborso…
Vabbé.
Adesso almeno per qualche giorno resterà questo post, non solo biecamente commerciale ma moltiplicato per tre, su Alia Evolution, F&R e LN-LibriNuovi.
A rileggerci presto, è stata dura ma ne valeva la pena…

N.B.: questo post è apparso contemporaneamente su Fronte & Retro e su LN-LibriNuovi.

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ALIA Evo 2.0, come raggiungerlo

coperta per blog ALIA-4 22032016ALIA Evo 2.0, dopo lungo e accurato lavoro (spero) è finalmente uscito. Seguiranno nei prossimi giorni iniziative di sostegno, animazione, presentazione del volume sperando di non ritrovarci soltanto con i consueti, eroici fans ma con qualche volto nuovo.

In particolare sottolineo volentieri anche qui, a futura memoria, che presso il Mu.Fant., Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino, alle ore 16.00 del 16 aprile Per l’occasione presenteremo qualcosa di inatteso, anche se adesso è troppo presto per entrare in argomento.

Per quanto riguarda il volume di per sé possiamo presentarne qui, in maniera più o meno definita, dove trovarla e in quali formati.

ALIA Evo 2.0 in formato .mobi: disponibile su Amazon.it.

Potete cliccare sulla copertina e leggervi gratis i primi tre racconti, — La discoteca e le querce di Consolata Lanza, Il corridore mancino di Eugenio Saguatti e Navigatori delle lunghe distanze di Vincent Spasaro, ovvero tre degnissimi rappresentanti degli altri quattordici racconti. Il prezzo è di € 5,99: noi non crediamo al prezzo bassissimo acchiappagonzi. Venderemo di meno? Beh, pazienza, tanto comunque i gonzi non abboccano nemmeno se mettiamo ALIA in vendita a € 0,99…

ALIA Evo 2.0 in formato .epub disponibile su LN-LIbriNuovi*

Qui niente assaggi. In compenso potete dare un’occhiata al sito di LN. 950 recensionì, interventi, interviste, trionfi e sconfitte nel mondo del libro. Nel caso vi annoiaste…

ALIA Evo 2.0 in formato .pdf disponibile su LN-LIbriNuovi

 C’è gente che dice che leggere in .pdf non è nemmeno leggere e non pochi e-reader – il mio e-reader Sony, ad esempio – storcono il naso a tentare di leggerne uno e diventano eterni a scaricarlo o a girare una pagina, ma sappiamo per certo che c’è qualcuno che lo usa e quindi, chi siamo noi per decidere?

E poi, nel caso voleste leggere l’ALIA precedente, sarà sufficiente schiacciare qui per trovarvi sulla pagina di ALIA Evo 1.0 .in formato .mobi. Sarà un bel leggere, lo giuriamo.

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Siamo contenti?

Sì, abbastanza.

Ma non vi manca la carta?

È un discorso complicato sul quale comunque torneremo. È possibile che si arrivi a un ALIA Evo 2.0 su carta, molto dipende dalle vendite di quello virtuale. E non poco dipende dalla volontà dell’attuale editore – il sottoscritto, detto per inciso – di imbarcarsi in una stampa senza avere un distributore. Qualcuno ha parlato di Crowfounding, per esempio, e mi sembra un’idea accostabile, ma ciò non toglie che distribuire il volume cartaceo in Italia può essere: 1) suicida da un punto di vista economico, e 2) un bushido organizzativo.

Ma di questo riparleremo, intanto correte a comprare ALIA Evo 2.0, presto.

E buona lettura a tutti!

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La vigilia di ALIA Evo 2.0

alia evo C 1.8Domani, 17 marzo, uscirà ALIA Evo 2.0.

Le ultime ore sono state affannose, convulse, talvolta confuse, in qualche momento comiche, in altri catastrofiche. E non è ancora finita. In linea di massima, comunque, ci siamo.

Diciamo che da domani potrete scaricare da Amazon.it e da LN-LibriNuovi al modico prezzo di € 5,99 ALIA Evo 2.0, scritta da diciassette autori per cinquecento pagine. Fantascienza, gotico, ghost stories, weird, horror… Un risultato che ci rende felici come bambini con un giocattolo nuovo.

Io e Silvia abbiamo letto ALIA in tutti i modi, per editarlo, per correggerlo, per impaginarlo e siamo orgogliosi del risultato. Certo, non mancheranno i refusi – anche se abbiamo fatto il possibile per ridurli al minimo possibile – ed è possibile che l’impaginazione non sia ovunque perfetta, ma rendetevi conto: 500 pagine, provenienti da macchine e programmi diversi, non è stato uno scherzo normalizzare tutto.

Da dopodomani – da lunedì, via, – partirà il lavoro per i libri della collana «Gli autori di ALIA» – ma per un momento ci fermiamo. E tiriamo il fiato.

Alleghiamo di seguito il testo del comunicato stampa per l’uscita dell’antologia. Tanto per sapere dove ritrovarlo quando servirà…

«ALIA è una parola che non esiste nella lingua italiana.
Solo per il momento, forse.
Ma per un gruppo di persone, autori e lettori, ha un significato ben preciso fin dal 2003, ovvero dalla data della prima edizione di un’antologia divenuta leggendaria.
Significa fantastico – gotico, steampunk, space opera, distopia, horror, fantastico quotidiano, ghost story, fantasy, weird – scritto da autori italiani e autori stranieri. Siamo arrivati alla dodicesima edizione e alla seconda edizione in formato digitale.
Ma questa dodicesima edizione ha una particolarità: è scritta soltanto da autori italiani. Diciassette autori che hanno deciso di unirsi in un’operazione bizzarra e inattesa nel panorama italiano, accostando i loro testi e creando un’antologia di cinquecento pagine. Un’antologia virtuale, perché l’edizione elettronica è una conferma alla nostra visione corale della narrativa.
Siamo fuori moda, lo ammettiamo.
Siamo superati; collaboriamo piuttosto che litigare, leggiamo prima di scrivere, pensiamo prima di parlare.
Il risultato l’avete davanti a voi: un testo felicemente ricco di sfumature e carico di visioni: allucinanti, spaventose, remote o malinconiche.
Il viaggio di ALIA continua.»

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Il Punto, a quattro mani

Quest’utimo articolo del 2015 è stato scritto da me, Massimo Citi, con appollaiata alla mie spalle Silvia Treves, teoricamente intenta a correggere i compiti, ma in realtà pronta a intervenire sul testo. Per evitare ulteriori discussioni ho tenuto anche i suoi interventi che appariranno nel post con un altro colore.

coperta ALIA dic 2015-2

Mancano otto giorni alla fine dell’anno. Il che non è molto, via ammettiamolo. Alla serie dei racconti per ALIA Evo 2.0 si sono aggiunti, intanto, altri due racconti. Il primo è «Fifone» di Valeria Barbera, un delizioso horror con due bambini come protagonisti – ciò che la nostra anima perversa e dispettosa predilige nel campo orrorifico – e il racconto «La discoteca e le querce» di Consolata Lanza, una storia di fantasmi rarefatta e malinconica, un piccolo capolavoro. A questo punto mancano soltanto il racconto di Massimo Soumaré, del quale ho avuto se non altro occasione di leggere l’incipit, e il diciassettesimo racconto, del tutto imprevisto fino a pochi giorni fa, scritto da Fulvio Gatti, autore di un curioso racconto pubblicato nel nostro decimo Fata Morgana, oltre che di una caterva di altre cose e cosette e storico coordinatore di Torino Comics.

Con il raggiungimento del diciassettesimo autore – non si tratta di un commensale, rilassatevi e non siate superstiziosi – la struttura di ALIA Evo 2.0 è sostanzialmente definitiva. Mancano ancora due racconti che saranno terminati entro la prima decade di gennaio (LA PRIMA DECADE DI GENNAIO, È CHIARO A TUTTI?), la parte centrale del racconto di Silvia Treves  (compatitemi, ho combattuto su due fronti: la scuola e ALIA, Alia è stato il fronte migliore. ST) che abitualmente scrive l’incipit, poi la chiusura e quindi la parte centrale del testo (non è vero, la chiusura si palesa verso metà del racconto ST) . Non chiedetemi come fa (si tratta di intuito, scrivo con l’emisfero destro ST). Resta da fare un briciolo di editing a un paio di racconti, poi… vabbé, Silvia mi ha fatto notare che il mio racconto è almeno in parte… incompleto e che farò bene a rimetterci le mani. Questo succede a  convivere con un’editrix – come insegna il buon Paolo Cavazza  – anche se, per le meno, avrò la possibilità di vendicarmi, pardon, di rifarmi leggendo il suo. Il tutto, comunque, ci porterà via pochi giorni e per l’epifania saremo pronti.

Tranquilli, non siamo in mezzo al guado: succede a ogni nuovo ALIA: prima c’è il caos poi tutto a va a posto. È come l’assemblaggio delle proteine: l’ordine della struttura finale è insito nella sequenza degli aminoacidi: ovvero la sequenza dei racconti nasce da sola dalle loro qualità intrinseche. E io spero di dimostrarlo scrivendo l’introduzione! ST.

Ma che cos’è questa ALIA 2.0? Bella domanda. Diremmo una rassegna di narrativa fantastica che – teoricamente – dovrebbe tenere attaccati alle pagine i lettori. Un’antologia dove si incontrano, collaborano, sognano e delirano diciassette autori. Senza gelosie, senza invidie, senza ansia né timori ma in scioltezza, come in un lungo, divertente giro in bicicletta o sugli sci. Nonostante la diffusa convinzione – fin troppo diffusa per la veritàche non sia possibile costruire una vera antologia fantastica di autori italiani (notoriamente rissosi come i polli di Renzo) che meriti davvero di essere letta, ALIA Evo 2.0 è in dirittura d’arrivo. ALIA è l’Arcipelago del Fantastico: tra i suoi autori vi sono vecchie e nuove leve del fantastico e della fantascienza italiana, veterani e spine, vecchi filibustieri e giovani corsari, quanto merita leggere per andare Oltre.

Questa volta non ci sono autori stranieri. Vero. Ma noi siamo esploratori, non turisti e per andare lontano non dobbiamo percorrere mezzo mondo: veleggiare lungo le nostre coste  può riservare molte sorprese. I migliori auguri di tranquille feste e di un 2016 normale e persino un po’ noioso come una domenica pomeriggio piovosa. coperta ALIA dic 2015

ALIA Evo 2.0. Come andrà a finire?

arthurcclarke101182Stamattina ho finalmente scritto «Fine» in calce al mio racconto. Titolo provvisorio: Una nuova vita, trentatrè pagine del formato ALIA, una miseria rispetto a Cavazza con le sue 80 pagine. Ma fortunatamente gli altri autori di questo ALIA sono stati più modesti e contenuti. O meno coraggiosi. Perlomeno quelli che hanno già inviato i loro testi. Sinceramente non è stato facile arrivare alla parola fine, dal momento che mi sono imbarcato in un tour de force non dei più facili. In compenso ho acquisito una cultura invidiabile in tema Buchi Neri, Supernovae, fibre sintetiche e simmetrie chiraliche.

Ultime due piccole note per gli  interessati: la prima è che non ci sono tranx, in questo racconto. L’aspetto esotico e/o sorprendente è la IA (Intelligenza Artificiale) di una nave. Secondo elemento: il racconto è scritto al presente. Sono desolato per la neonata “Associaziane per la difesa del passato remoto in fantascienza”, ma il racconto è nato così e così resterà. Magari è un bidone, ma al passato remoto non veniva proprio.

Vogliamo controllare gli autori, tanto per vedere che non manchi nessuno?

Vittorio Catani. Danilo Arona, Chiara Negrini, Maurizio Cometto, Eugenio Saguatti (il cui racconto è arrivato nei giorni scorsi), Francesco Troccoli, Vincent Spasaro, Fabio Lastrucci, Mario Giorgi, Davide Zampatori, Paolo Cavazza e il sottoscritto, Massimo Citi. In attesa a giorni, Consolata Lanza, Massimo Soumaré, Valeria Barbera e, immancabilmente, Silvia Treves. Totale: 16 autori (se per caso ho dimenticato qualcuno me lo dica [con gentilezza, per carità], idem se avete un racconto nel cassetto ma non avete osato inviarlo finora…) per un’antologia che viaggerà tra le 300 e le 400 pagine. Piccola nota su Silvia Treves: la poveretta, oltre a curare con me l’edizione del futuro volume e a tentare di scrivere il proprio racconto, è stata incastrata nelle infinite grane create da «La buona scuola» di Renzi, con una parte degli insegnanti che hanno preso servizio in ottobre o in novembre e con grane ridicole tipo: «insegnante di diritto per le superiori inviato in una scuola media». E a fare che, direte voi? Bella domanda. Più che di Buona Scuola dovremmo parlare Hellzapoppin’s School, ovvero di Scuola dell’assurdo.

ionescoManca Davide Mana e sono io il primo a dispiacermi per la sua assenza, dopo la collaborazione in tutti gli ALIA precedenti e a diverse edizioni di Fata Morgana. Ho scritto a Davide ma il nostro uomo non è purtroppo disponibile per diversi motivi che non starò a spiegare qui. Non posso che riportare la sua frase su ALIA Evo 2.0: «Io sono qui che faccio il tifo per Alia». Ottimo, ricordati di noi la prossima volta.

A questo punto si può lanciare uno sguardo d’insieme all’antologia com’è al momento attuale? Beh, sì, si può anche tenendo conto dei cenni ricevuti sui racconti in arrivo. Diciamo che ci sono nove racconti di sf – dalla space opera alla Terra post-catastrofe ambientale, alla hard-sf, all’intelligenza non umana – due steampunk (particolarmente graziosi entrambi). tre ottime storie di fantasmi e due purissimi horror. L’insieme è ricco e curioso, davvero capace di dare un quadro d’insieme alla narrativa fantastica italiana contemporanea.

Che altro aggiungere? Beh, che se continua così al massimo per febbraio la nostra antologia vedrà la luce. Rimanete sintonizzati.

P.S. questo post esce in contemporanea sul blog Fronte & Retro.

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Questa NON è la copertina di ALIA Evo 2.0

[*] È di questi giorni l’uscita per l’editore Meridiano Zero della seconda edizione del suo romanzo Il Quinto Principio.
[**] Con un racconto di Danilo Arona è appena uscita l’antologia Malombre da Dunwich Edizioni. 
[***] Il 24 novembre è uscito in e-book il racconto Hypnos da Delos Edizioni.

ALIA, L’Indice e gli Universi paralleli.

hugmentedNon si tratta di un nuovo, sorprendente romanzo di sf né di una vicenda dai tratti assurdi di bibliomani spediti in una Terra B, ma semplicemente della giustapposizione di due fatti che in qualche modo hanno a che fare con mia moglie e me.
La prima è l’uscita del podcast registrato da Silvia Treves e da me nel corso del mese di ottobre, dove di parla di universi paralleli, ucronia, controstoria e altri assurdi universi. Il podcast, registrato e pubblicato da HUGMENTED Fantascienza in podcast si può recuperare sul loro sito, cioé QUI o anche sulla mia pagina FB, cioé QUI. Contiene una chiacchierata poco seria ma se non altro piuttosto informata sul tema degli universi paralleli in letteratura. Il podcast contiene anche alcune riflessioni su cinema e universi paralleli, condotte da Maximo Dikotomiko da Dikotomiko Cineblog e interpella Bruno Luccisano del blog Pendolaria che ci parla di un plot televisivo di grande potenzialità, La Svastica sul Sole.
Insomma, indipendentemente dalla nostra presenza, più o meno illustre o trascurabile, merita comunque ascoltare il podcast. Ne uscirete con una buona cultura filmica e qualche rudimento narrativo sul tema.
novembre2015_sito-700x336La seconda parte di questo post riguarda ALIA Evo 1.0, ovvero il “vecchio” ALIA pubblicato su Amazon.it e su LN-LibriNuovi. Su «L’Indice» di novembre 2015 Franco Pezzini dedica alla nostra creatura un numero considerevole di parole, unendoci idealmente con altre antologie di fantascienza e fantastico più o meno coeve. La sensazione, a leggere l’intera pagina, è che ALIA sia un elemento in movimento di un quadro che nonostante tutto – la mancanza di denaro, di pubblicità, di attenzione da parte dei media, di una lingua sufficientemente diffusa, di un vasto pubblico di lettori e costretta a una progettualità a breve termine – riesce comunque a risultare pieno di vita e di animazione, essenzialmente grazie all’impegno profuso da autori poco noti e editori ancor meno noti.
Non è facile esprimere la nostra soddisfazione di far parte di una tale movimento di eroici illusi. Noi andiamo avanti, sperando di poter continuare, nonostante tutto, a divertirci.
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ALIA, Luna lontana e dintorni

Reduce dal successo…

No, calma un momento.
Diciamo che il lavoro per creare una collana con il nome «ALIA» continua, tanto è vero che questo articolo esce su ALIA Evolution, l’organo ufficiale del gruppo di ALIA.
Dopo aver affibbiato anche a «Settembre», pubblicato in settembre (ovviamente) il quadratino magico:
tra ieri e oggi ho pubblicato su Amazon anche «Luna lontana»[*], sempre con il logo «ALIA».
Seguiranno altri lavori. Cominceremo con Silvia Treves (immagino sia il suo racconto lungo, Cielo clemente, o forse un’antologia che raccolga i suoi racconti di sf) e Mario Giorgi. Il libro di Giorgi è un romanzo dal titolo «Società del Programma Spaziale» che naturalmente ho già letto e che, curiosamente, in tutti i nostri messaggi appare come SPS. Tanto è vero che per scriverlo qui ho dovuto controllare il titolo originale dal momento che continuavo a chiamarlo SPS. Ancora un minimo di tempo per riguardarlo e apparirà presto sulle pagine di Amazon.it.
Dopodiché il progetto, anzi la collana «ALIA», prenderà il volo. Con gli altri, non pochi, candidati alla collana.
«Luna lontana» è un piccolo frammento della storia della Corrente. Anch’esso, come «Settembre», è ambientato su un pianeta dei Mondi Credenti, Cam, molto diverso dal pianeta Settembre. Niente soldati, nessuna guerra, nessun nemico fanatico o amico dalle dubbie intenzioni… «Luna lontana» è la storia di un bambino di 10-11 anni di nome Balthazar che, pur essendo nato e cresciuto sul pianeta Cam (gli altri due pianeti del sistema si chiamano Sem e Jafet) ogni notte sogna l’apparizione della Luna. Che luna è? Istintivo per ognuno di noi immaginare la nostra placida Selene ma Balthazar, che ha sentito soltanto descrivere il satellite della Terra, può immaginare e talvolta forse vedere una luna magica, una grande luce sospesa nel cielo.
Ma il mondo intorno a Balthazar non si ferma. I suoi genitori adottivi, Edna e Vlado, tirano avanti come possono, lavorando e cercando di sbarcare il lunario in un mondo solo recentemente terraformato. E sono i problemi di Edna e la «presenza» di Glenna Reich – che qualcuno forse ricorderà di avere incontrato nel «Perdono a dio», ancora disponibile gratuitamente su Lulu – a porre Balthazar in una situazione non facile.
Tra i protagonisti della vicenda c’è anche HundAlexis, ovvero un OGM uomo-cane, responsabile degli impianti che ricercano acqua nella profondità di Cam. HundAlexis è una specie di secondo padre per Balthazar, ma è un individuo decisamente curioso e dal carattere non facile.
Se vi state chiedendo se la storia finisce bene posso rassicurarvi, non mi interessa rendere la vita impossibile ai miei personaggi, solo talvolta non facile, ma nulla di più.
È possibile che qualcuno tra chi mi legge che l’abbia già scaricato, ho infatti pubblicato una versione di «Luna lontana» su Lulu gratuitamente qualche tempo fa. A quell’edizione risale la recensione del 2012 di Gelostellato (che ringrazio ancora).
Adesso tento la via della pubblicazione a pagamento (modico, tuttavia) e con essa fissiamo la nascita ufficiale della collana ALIA. Potete trovarla QUI.
Rimanete sintonizzati.
Di seguito l’intro alla versione pubblicata su Amazon.it.
Luna lontana è nato come proseguimento ideale de «Il perdono a dio», un racconto lungo (o un romanzo breve) dove appaiono per la prima volta i “Signori dei Nodi”, ovvero individui virtuali in grado di proiettarsi in forma replicata in ogni luogo. I “Signori” sono stati l’invenzione di una donna, Glenna Reich, morta e reincarnatasi attraverso il substrato, la rete subquantistica che unisce i mondi umani.
Luna lontana si è però rivelato qualcosa di molto diverso. Balthazar, un bimbo di 10-11 anni si è dimostrato un personaggio deciso e tenace, tanto da contrapporsi a Glenna Reich e sommessamente, quasi inavvertibilmente, vincere. Al suo fianco un altro personaggio importante per l’intero ciclo della Corrente: HundAlexis, una creatura nata, come tutti i tranx – o moreauviti o zoogeni –, da DNA umano e animale.
Ma i veri protagonisti della vicenda sono, probabilmente, Cam, il pianeta dove vive Balthazar e il suo nucleo, ed Etiopia, la Luna lontana e dimenticata.
A voi lettori decidere.
Un piccolo particolare: HundAlexis ritornerà in altre due vicende della Corrente, tutte e due ambientate in tempi successivi. In «Luna lontana» egli appare già invecchiato mentre nelle altre storie è decisamente più giovane. Prima di scervellarsi a cercare di comprendere la successione degli eventi o gongolare pensando che a un errore dell’autore, chiarisco che gli umani hanno diritto a un trattamento di ringiovanimento periodico, trattamento che non è previsto per gli zoogeni. A meno che, come HundAlexis, non siano soggetti molto particolari. Il che potrà sembrare ingiusto, e probabilmente lo è, ma non è proficuo discuterne ora. Si tratta infatti del tema di un altro romanzo, peraltro piuttosto lungo, che uscirà presto: «Un problema di tempo».
Buona lettura!
.
[*] Piccola nota per i fanatici appassionati del passato remoto in sf: il romanzo è al passato remoto. Coraggio, vincerete!

Sul piede di partenza…

alia

Immancabilmente, ALIA.

Lo so, sono clamorosamente in ritardo, ma, nonostante il clima seccante (ore 18.38, 31°,  umidità 16%) sto lavorando secco a leggere i brani per il prossimo ALIA.
A questo proposito dò una bella notizia a tutti: mi è arrivato – e ho letto – il brano di Chiara  Negrini, Dance Macabre, il racconto di un tipo molto particolare di ossessione accompagnato da fenomeni di strana percezione… un ottimo racconto che, sistemate alcune piccole cose, metteremo quanto prima in cascina. Silvia ha letto il racconto di Davide Zampatori e in questo momento è qui davanti a me, in una tenuta che non credo suo nonno avrebbe approvato, a picchiare sulla tastiera del suo Acer per scrivere commenti, appunti e suggerimenti al buon Davide.
Ho anche riletto il racconto inviato da Samuel Marolla e continuo ad avere numerose perplessità in proposito, che, immagino, siano almeno in parte dovute a mie resistenze personali allo horror-splatter-gore con teste volanti, schizzi di sangue e vomito ovunque. Poi ci sono problemi di somiglianza con un altro racconto tuttora in corso di valutazione… Rileggerò nuovamente il brano e poi deciderò se è il caso di chiedere al buon Marolla una seconda scelta.
Intanto mi rinfresco con l’ottimo brano inviato da Vittorio Catani, con il delizioso & misterioso pezzo di Francesco Troccoli e con il complesso pezzo di Maurizio Cometto, e il ricco e misterioso pezzo di Spasaro, i primi arrivati con largo anticipo.

E poi ci sono i cosiddetti cavoli miei. Sto ultimando «Settembre» che vorrei fare uscire entro luglio, se possibile. Altrimenti se ne riparla a… settembre.
Appunto.
Comunque posso confermare il buon risultato del «metodo Calvino». Rileggere dopo un paio di mesi la propria ultima stesura permette una distanza dal testo che ha qualcosa di magico. No, non ho riempito il testo di ulteriori correzioni – il che è molto positivo – ma ho avuto una visione d’insieme del libro che mi ha rincuorato.
Poi… lo so., Debbo finire di scrivere il racconto per ALIA. Per il momento sono a pagina 1 (uno), ma se non altro adesso SO dove si svolge il racconto, SO chi è il protagonista e SO una serie di piccole cose sull’ambiente. Lo so, è poco, ma un racconto vive una gestazione nella testa dell’autore che supera di diverse volte il tempo necessario per scriverlo. Chi scrive racconti potrà confermarlo.
Domani riparto per la montagna e ci rimango per una settimana, più o meno. Il clima fresco mi aiuterà a scrivere e a pensare. Non sarò on line spesso ma sono in grado di dare una letta alla posta e persino a FB.
Per chiudere un piccolo pensiero a Chiara Negrini, che credo comprenderà…

N.B.: Questo articolo è apparso (quasi) contemporaneamente sul blog Fronte e Retro.

Leggere al buio in formato e-book.

borgo medievaleDoveva capitare, prima o poi.

Oggi ho pubblicato su Amazon.it il mio racconto lungo, titolo «Leggere al buio», autore Massimo Citi, uscito in cartaceo nel 2008 in ALIA Autori Italiani e ora disponibile in formato e-book per CS_libri.

Potrei dire che è stupendo, meraviglioso, da togliere il fiato, che non riuscirete a staccare gli occhi dalla pagina e altre simili sciocchezze ma non ci credo nemmeno io. Posso giusto invitare i miei lettori a leggerlo, magari anche gratis utilizzando kindle unlimited.

Per presentare più o meno degnamente il libretto utilizzerò la prefazione all’edizione elettronica che troverete di seguito. Resta soltanto da spiegare perché mai mi sono adattato a pubblicare su Amazon.it nonostante il mio parere non propriamente positivo sull’impresa Amazon. Bene, il dato reale è che su Amazon.it passa l’80% dei possibili lettori e non posso decentemente ignorare un’andamento di queste dimensioni. Questo non mi impedirà di parlarne, anche criticamente, se necessario.

Ed ecco la prefazione:

«Leggere al buio ha una strana genesi e una storia quantomeno bizzarra. Nato da una fotografia scattata da Cettina Calabrò doveva entrare, come tutti gli altri racconti, nati anch’essi da una fotografia, nell’antologia Sviluppi Imprevisti. Lo scrissi, una prima stesura di una ventina di pagine, ma per quanto decente mi parve troppo lungo e finii per scartarlo, preferendogli un altro testo. Ma avere un racconto interminato mi disturbava, sicché, per la pubblicazione di ALIA Autori Italiani, uscita nel 2008, ci rimisi le mani allungandolo e dandogli sostanzialmente l’attuale forma.
Ma la storia di Leggere al buio è bizzarra non solo nella sua storia in quanto racconto lungo ma anche come soggetto letterario. Non ho un particolare amore per il fantasy, ancora meno amo quello di derivazione dall’occidente medievale, che apprezzavo in gioventù ma che credo che ultimamente abbia perso spessore e significato. Così ho voluto correre il rischio di scrivere una storia rispettando in apparenza le regole non scritte del genere fantasy, ma facendo in modo di tradirle, rendendo il mondo medievale narrato parte di un universo di mondi in un ciclo fantascientifico. Il racconto è rimasto così sul confine tra i generi e tutto sommato, viste anche gli apprezzamenti ricevuti, ne sono contento. Quanto all’abitudine di bruciare i libri si tratta di una distopia molto comune in tutti i tempi, le civiltà e i regimi. Anche se, visto il mio mestiere di libraio per una quarantina d’anni, non potevo non considerarlo che una pratica appena meno grave del bruciare i bambini. Buona lettura a tutti!»

Appunto, buona lettura a tutti.

lamborghini

Lo so, la vignetta non c’entra nulla, ma mi ha troppo divertito…

Quasi una comica

StallioQuesto blog, come ho a suo tempo spiegato, serve innanzitutto a tenere al corrente i lettori – e anche gli autori: siamo sparsi per l’Italia – sul procedere di ALIA. Ma non serve solo a questo, ovviamente. Una delle sue funzioni è anche quella di segnalare, presentare e, quando si può, recensire i testi scritti e pubblicati dagli ALIA men & women. Le recensioni che appaiono su queste pagine vengono in seguito ripubblicate su LN-LibriNuovi, come è accaduto per il romanzo di Vincent Spasaro. Un modo per conservare il ricordo del testo recensito, naturalmente, ma anche un modo per sottolineare che un testo recensito qui ha tutta la qualità per essere presentato a un pubblico più ampio. Questa volta è il turno di Fabio Lastrucci.

Avevo il romanzo di Fabio Lastrucci sull’e-reader da quando è uscito ma lo tenevo da parte, come da piccoli si nasconde una caramella in fondo al cassetto sperando di dimenticarla e di stupirsi, felici, di riscoprirla.

Ma a un certo punto arriva anche il momento di mangiarla, questa benedetta caramella, anche perché si rischia di dimenticarla davvero, cancellata dalle troppe altre caramelle librarie che mi passano sulla scrivania.

Il titolo del romanzo è L’Estate segreta di Babe Hardy, Dunwich edizioni, 2014. Disponibile in formato e-book (3,99 €) e in formato su carta (9,99 €). Un po’ più di 200 pagine, con prefazione di Alexia Bianchini e copertina non eccelsa ma accettabile.

Protagonisti della vicenda Stan Laurel e Oliver Hardy, una coppia mitica per il cinema comico e per chiunque sia stato un giorno bambino. Ma se Stanlio e Ollio sono i protagonisti, con loro appaiono altri personaggi tipici del film di allora: Mary Pickford, John Barrymore sr., James Finlayson – il “cattivo” di mille avventure – e Bela Lugosi, uno dei più famosi interpreti del Dracula di Brahm Stoker.

Bela is DraculaLa vicenda, in breve, è una storia di Vampiri o meglio, secondo la terminologia inventata da Stan Laurel (vero nome: Arthur Stanley Jefferson) una storia di nonpiri. Oliver Hardy, Babe per gli amici, è il primo a essere contagiato – non da Bela Lugosi, come direste d’impulso ma da un altro divo del cinema anni ’30 – e la sua malattia finisce col diventare un’epidemia, non letale ma sicuramente grave per chi deve ogni giorno uscire al sole per lavorare a un film e deve nutrirsi di sangue, anche animale, per riuscire a sopravvivere.

Il racconto si snoda rapido, costeggiando il plot del giallo, per poi accarezzare i temi più cari all’horror anni ’30 e senza dimenticare suggestioni degne de Il falcone maltese o della fantascienza d’antan. Borseggiatori, poliziotti, scienziati tedeschi, servitori cinesi, prostitute e personale dell’industria cinematografica si alternano, litigano, fuggono, si azzuffano, si inseguono durante lo svolgersi de L’estate segreta, lasciando il lettore fino alle fine incerto sul possibile finale della vicenda, finale che giungerà perfettamente calibrato e verosimile, permettendo a Stanlio e Ollio di continuare la loro carriera di divi del comico.

Piccolo particolare che merita ricordare, il memorabile cammeo del padre di Laurel, l’impresario teatrale inglese Arthur J. Jefferson, rapinato, spedito in Messico e salvato, nonostante le ruggini che li hanno sempre divisi, dallo stesso Stan.

I pregi del libro sono facili da enumerare: la caratterizzazione perfetta dei due protagonisti, attentamente ricalcati sui personaggi reali e ritratti con rispetto ma anche con  profondo affetto, l’atmosfera degli ambienti del cinema degli anni ’30, narrati con scrupolosa attenzione ma senza negarsi lo humour sottile di chi li rimette in scena a un secolo o quasi di distanza, la capacità di narrare, infine, evocando anche con tratti rapidi o semplici citazioni – non solo il mondo perduto degli anni ’30 ma anche il cinema e la letteratura che hanno preceduto e seguito quegli anni, ricordando, con semplici giochi letterari, personaggi come Alistair Crowley (A. Lester Crapley), Sam Spade (Sam Spite), Chester Gould, la ACME di Wilel il Coyote, Varley, famoso vampiro settecentesco e tanti altri.

Difetti? Ovviamente non possono mancare anche se, onestamente, direi che si tratta di piccoli errori da matita rossa, nulla che possa rendere meno godibile un vero divertissment, sia per il lettore che, evidentemente, per l’autore. Lascio a voi scoprirli, in sostanza, quando vi capiterà di passare un’estate con Babe Hardy.

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