Un paio di libri che noi autori di ALIA riteniamo utile e proficuo (per i lettori) presentare.
Il demone sterminatore è un tipo di sf molto particolare. 684 pagine giocate tra Jack Vance, Philip José Farmer e Arthur Machen, giocate con calma feroce. Un libro uscito da qualche tempo, per la precisazione nel 2013, dalle edizione Anordest ma che, come molti romanzi di genere, ha bisogno di essere presentato, discusso, commentato, recensito, polemicamente attaccato, disprezzato e/o osannato.
Questo è ciò che è avvenuto oggi, con la recensione di Stefano Sacchini apparsa oggi su «Cronache di un sole lontano», proprio qui.
Il secondo è un e-book scritto da una vecchia volpe della sf italiana («Ma esiste “la sf italiana”?», «Sì, esiste, giuro»), Vittorio Catani, autore di Anima, un e-book pubblicato da Delos e che racconta la storia del nostro rapporto con Dio da un punto di vista davvero molto particolare. Il prezzo è di 1,99 € e, sinceramente, merita la lettura. Lo potete trovare qui.
Buona lettura a tutti!
Ti ringrazio per la segnalazione, Massimo. La recensione di Stefano Sacchini è davvero bella e pesa ancora di più perché, come nella stragrande maggioranza delle recensioni al Demone, non conosco l’autore. Stefano mi ha scritto in seguito che ha più volte rimandato la lettura perché le sue aspettative erano bassissime, per cui sono partito in decisa salita. Leggere frasi come questa: “Uno dei migliori romanzi italiani fantastici (o fanta-horror, per chi ama etichette più precise) che il sottoscritto abbia mai letto” ripaga dei tanti sforzi.
Per ora non ho rilevato alcun attacco polemico ma solo recensioni entusiastiche. Probabilmente sono stato fortunato a trovare lettori sconosciuti ma appassionati.
Grazie ancora.
Sono le recensioni degli sconosciuti a valere di più, davvero. Io mi sento un po’ in colpa perché ho il tuo romanzo nella piletta (o pilona) di quelli ancora da leggere ma prima di Natale spero di infilarlo in lettura. E allora avrai mie notizie…
Mi permetto anch’io di consigliare questa lettura labirintica e fitta di storie che arabescano mondi su mondi. Non c’è mai rallentamento nella narrazione, solo ricchezza di idee sostenuta da un linguaggio epico, ma non ridondante.
Uno di quei libri che ti accompagnano come un amico.
Leggilo, Massimo, ne vale davvero la pena. E’ uno dei pochi romanzi fantastici italiani a poter competere (e spesso a vincere) con i migliori esempi stranieri del genere. Se Vince fosse nato in Inghilterra, China Mieville avrebbe un osso duro da superare in bravura e fantasia. (Non scherzo).
Grazie a tutti. Davvero. Non ho parole.
Wow! Fantastico, con le vostre dichiarazioni avete fatto guadagnare tre o quattro posti in graduatoria di lettura al romanzone di Spasaro. Va bene, va bene, lo leggerò sicuramente entro l’anno 🙂
Sappi che li pago.
Beh, è normale, Per noi autori di poca fama è obbligatorio pagare un pugno di poveretti per farci un po’ di claque. Ti leggerò ugualmente, anche gratis…