Spostando righe e cancellando ‘p’

immagine per ALIA evoI racconti sono arrivati tutti – gli ultimi due sono stati Piena di Grazia di Lillian Csernica nella traduzione di Davide Mana e La guerra degli déi di Fei Dao, tradotto da Federico Madaro – e, a questo punto, rimane soltanto da impaginarli per il formato .epub e .mobi per la pubblicazione.

«Beh, basta usare Calibre e via, presto fatto!»

Beh, beh… non è esattamente così. A parte la scrupolosa attenzione con la quale controllare gli inevitabili sbagli, omissioni, parole saltate o aggiunte senza affidarsi al correttore automatico ma rileggendo pazientemente questo mostro di qualche centinaio di pagine, il passaggio per Calibre comporta ovviamente trovarsi ad avere a che fare con una quantità piuttosto deprimente di interlinee, formati, indentazioni, righini, rimandi e spaziature che non hanno molto a che vedere con gli originali inviati dagli autori. Già, perché i rispettivi file sono stati sì impaginati in un unico formato per il controllo bozze ma nella trasformazione in un file .epub vengono fuori tutte le magagne che l’impaginazione in un file .doc aveva pietosamente nascosto. Non solo, sono emerse interlinee e spazi tra i paragrafi fantasiosamente diversi, dall’interlinea unica e difficilmente leggibile del racconto di Cometto alla riga a pagina o poco più del racconto di Spasaro. A questo punto l’unica via – almeno per me – è fare ricorso al programma Sigil e intervenire sui file .xhtml, scoprendo passo passo quali parametri Calibre aveva assegnato a ognuno dei file.

«Beh, sicuramente se avessi usato Kuestokuak o Cuellolah avresti fatto prima e meglio

Non ne dubito nemmeno per un attimo. Ma il fatto è che ho imparato a impaginare usando Calibre e Sigil, e imparare a usare un altro programma adesso sarebbe cronologicamente disastroso ai fini dell’uscita. In ogni caso se tra chi mi legge esiste qualcuno che sa usare chessò Adobe Indesign e sappia produrre .epub prodigiosamente veloci, precisi e arrapanti mi scriva subito: gli mando il malloppone da impaginare aggratis… Nel frattempo, a scanso di equivoci, continuerò a «Spostare righe e cancellare <p>» come da titolo.

C’è poi il problema della copertina. Nella quale devo far entrare «ALIA», poi «Evo», poi «Antologia di narrativa fantastica» e buon ultimo «Racconti di Vittorio Catani… (quindici cognomi)… e Lillian Csernica» senza coprire l’immagine e disponendo in maniera aggraziata – ovvero almeno decente – il testo. Mi è già capitato di comporre copertine, certo, ma la copertina di un e-book è unica, ovvero ha soltanto la prima pagina, mentre normalmente ALIA aveva perlomeno il retro di copertina. Ha senso inserire una quarta di copertina in un oggetto bidimensionale, nel quale l’ultima è visibile soltanto dopo aver girato le quattrocento e passa pagine precedenti? Sinceramente non ho idea se la quarta di copertina può servire o meno. Si accettano suggerimenti.

Ultima cosa, quando i file .epub e .mobi saranno pronti ho bisogno di un paio di candidati che siano disposti a ricevere il file in bozza per controllarne la qualità. Personalmente ho un e-reader sony che sto utilizzando per il controllo ma non ho un kindle (me lo rubarono dalla borsa un due-tre anni fa) e rilutto a comprarlo solo per vedere se ALIA funziona. C’è qualcuno in sala che… Grazie, scrivetemi pure qui o al mio indirizzo personale (massimo.citi[at]fastwebnet.it) e non appena pronti i file ve li mando.

Tenendo conto anche di quest’ultima operazione il tempi di preparazione saranno di un paio di settimane o poco più… diciamo che con il 10 di giugno ALIA dovrebbe uscire (incrociamo le dita). Il 10 di giugno, è successo qualcosa di rilevante il 10 di giugno? Beh, il 10 giugno del 1940 l’Italia fascista entrò in guerra insieme alla Germania nazista ma non mi pare il caso di ricordarlo. Cerchiamo di renderlo un anniversario un po’ più decente, via: il giorno dell’uscita del nuovo ALIA.

Adesso ritorno al mio Sigil. La prossima uscita immagino sarà per dire: «ALIA evo è uscita!!!!!». Resistete, siamo vicini.

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Aspettando le ultime due storie

Alia_NebbiaSiamo a quindici. Quindici racconti e quindici autori. Con l’inizio della prossima settimana dovrebbero arrivarmi anche gli ultimi due racconti tradotti, un racconto di Lillian Csernica, tradotto dall’inglese da Davide Mana e un racconto di Feo Dai, tradotto dal cinese dall’ottimo Federico Madaro al quale vanno tutti i miei ringraziamenti.

Diciamo che entro la prossima settimana avrò tutto per la pubblicazione. La bozza della copertina, tratta da una fotografia di Paolo Cavazza, è sostanzialmente pronta (e non è quella inserita in testa al post) e a questo punto procederemo a raccogliere i brevi testi di autopresentazione degli autori – max 10 righe – scriveremo la presentazione all’antologia (compito di Silvia Treves) e finalmente pubblicheremo l’antologia. Più o meno 400 pagine.

Dove la pubblichemo? Bella domanda. A questo punto, dopo lunghe discussioni, siamo rimasti con due possibilità ancora aperte:

1) Pubblicare su Amazon.it, con tutti i vantaggi di finire su un sito decisamente visitato e avere qualche possibilità in più di essere notati, pagando però una quota dell’incasso ad Amazon.

2) Pubblicare su una pagina della rivista LN-LibriNuovi, con il grosso vantaggio che l’incasso rimane completamente nostro – e potrà essere utilizzato per la stampa del volume in carta – ma il non piccolo svantaggio di essere trovati soltanto sul sito della rivista, obbligandoci tutti a una campagna martellante di pubblicità sui nostri blog, su FB e in qualunque altro sito disponibile.

Voi che cosa ne dite? Come la pensate in proposito? Avete già avuto esperienze di pubblicazione con Amazon? Con quali risultati? Dateci il vostro parere, ne abbiamo disperatamente bisogno…

Ultima cosa, tanto per ripasso, presento di seguito gli autori finora giunti, con l’ultima aggiunta di Marcel Schwob, autore francese nella traduzione di Davide Mana.

Segni di morte, di Maurizio Cometto, Avvistamenti di Mario Giorgi, Il misterioso diario del giovane Piotr di Francesco Troccoli, La Farfalla e le zanzare di Massimo Citi, L’arsenale dei cuccioli di Vincent Spasaro, La sindrome della locusta di Fabio Lastrucci, Lazzarella di Vittorio Catani, Viale del tramonto di Luca Barbieri, La clinica dell’arcobaleno di Massimo Soumaré, Gran Dio, morir sì giovane di Consolata Lanza, F come Frankenstein di Paolo Cavazza, La solita spiaggia di Silvia Treves, La valle delle testa mozzate di Davide Mana, La piccola Blanche di Marcel Schwob, La residenza sicura Mikasa di Okina Kamino.

«Signori il catalogo è questo…»

Aspetto vostre comunicazioni, a presto!

melaignaziopiccola