
Ho parlato anche su queste pagine di pubblicare, pubblicazione, editori, editor, agenti letterari eccetera.
Adesso proviamo a fare pratica in corpore vili.
Se si ha un romanzo per il quale nessun editore – serio o poco serio – è disposto a investire un centesimo – nemmeno io – che cosa ne fate?
Lo tenete nascosto in una sub-sub-subdirectory della cartella «foto vacanze agosto 2002»? Lo stampate per regalarlo a quattro amici aspettandovi un sorriso agrodolce e un certo numero di scuse: «aha, un altro… certo, grazie. Quando avrò un momento… lo sai è un periodo molto pieno…», riprovate il giro delle sette chiese ma con zero speranze oppure, oppure… lo pubblicate in rete.
A che cosa serve pubblicare in rete?
Beh, a raccogliere opinioni, pareri, giudizi, impressioni e suggerimenti.
Se non si ha il tarlo di essere infallibili – tarlo che chiunque abbia provato a scrivere rischia comunque di avere – l’esercizio potrebbe rivelarsi utile o addirittura utilissimo.
Mi sono spesso stupito di sentire enumerare pregi e difetti delle poche cose che ho pubblicato. I difetti non erano quasi mai quelli che mi aspettavo e i pregi erano spesso diversi da quelli attesi.
Quindi pubblicare in rete, in un blog, può rivelarsi (forse) uno stimolo per le opere che non convincono completamente. Uno stimolo a cancellarle dalla subdirectory oppure a rimetterci sopra le mani, a rivederle, ripensarle, ridiscuterle.
Bisogna avere pazienza, molta pazienza. Non si può pretendere velocità né ci si può lamentare di imprecisioni, dimenticanze, incomprensioni ecc. Nove volte su dieci le incomprensioni ecc. sono responsabilità dell’autore.
Non prometto di essere olimpico come può apparire, ma mi sforzerò. Anch’io sono convinto di essere infallibile ma ho un certo senso del ridicolo…
Ultima osservazione prima di passare alle istruzioni.
Non credo che Internet sia un mezzo adeguato per la (vera) pubblicazione di un libro.
Perlomeno non di un libro ritenuto definitivo, completo e pronto a essere distribuito.
Può servire come officina – e questo è il mio caso – oppure svolgere una funzione di promozione. Regalare il proprio libro per diffonderlo e, in un secondo momento, metterlo in vendita.
Sia la prima che la seconda sono pratiche abbastanza diffusa nei paesi civili, molto meno in Italia.
Istruzioni:
Raggiungete il mio blog: http://fronteretro.blogspot.com/ .
In fondo a dx della mia home page trovate un collegamento: «Quante storie»
Cliccando nel collegamento che appare sotto:
(www.mio.discoremoto.alice.al)
vi troverete davanti tre cartelle:
«In controtempo + »
«Ultimo spettacolo»
«Zone inesplorate»
Nella prima troverete tre racconti già pubblicati in tre diverse edizione dell’antologia Fata Morgana e che quindi non ho potuto inserire nella mia antologia ma che sono omologhi a essa per ispirazione e temi.
Nella seconda i primi quattro capitoli di un mio romanzo (quasi) inedito. Si tratta di un romanzo di fantascienza, ma di un genere di sf che in Italia non ha molti precedenti. Lettori e autori di sf si prendono infatti maledettamente sul serio, mentre «Ultimo spettacolo» non è esattamente un romanzo serio. Scaricate prima il file «US – avvertenze e precauzioni».La pubblicazione degli altri capitoli è legata al gradimento di coloro che scaricheranno i primi capitoli.
Nella terza due racconti lunghi: «La testa tra le nuvole», vergognoso calco verniano a suo tempo uscito su FM 4 a firma Giulio Artusi e «Zero», pubblicato in FM 6, un modesto esempio di piccola Ucronia nostrana.
Tutti file sono in formato acrobat.pdf.
Possono essere letti a monitor o stampati. La seconda possibilità se le prime righe vi convincono.
Osservazioni commenti eccetera possono essere inseriti in coda a questo post o in coda al post che annuncia la pubblicazione sul mio blog o inviati direttamente a un indirizzo di posta elettronica che utilizzerò soltanto a questo scopo: massimo.citi@virgilio.it.
A questo punto, buona lettura e un grazie anticipato a chi vorrà dedicare qualche minuto a leggere e a commentare i miei lavori.